Nel panorama sempre in evoluzione del marketing digitale, una domanda sta emergendo con sempre maggiore risonanza: l’Intelligenza Artificiale (IA) prenderà mai il posto dei social media manager?
Questo interrogativo è imprescindibile per chiunque si occupi di comunicazione, soprattutto dopo l’avvento di ChatGPT, una delle tecnologie IA più avanzate in circolazione e che sta già rivoluzionando il modo in cui interagiamo online.
Le nuove frontiere di ChatGPT: scacco ai social media manager?
I social media manager, d’altro canto, sono stati a lungo il fulcro delle strategie legate alla presenza online delle aziende, pianificando campagne, creando contenuti coinvolgenti per target group specifici e interagendo con gli utenti sulle principali piattaforme, in base a logiche studiate per massimizzare il risultato.
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La disponibilità di strumenti come ChatGPT, tuttavia, sta introducendo un nuovo livello di automazione nella gestione dei social media. Basato sulla potente architettura GPT-3.5, ChatGPT è al momento in grado di comprendere e generare testi in modo simile a un essere umano e di intraprendere conversazioni fluide e logiche. Il vero quesito, però, è se possa funzionare con la stessa efficacia nel contesto del social media management in senso ampio e generale.
Da un lato, questo strumento rivoluzionario offre infatti opportunità interessanti, per ottimizzare il tempo e le risorse delle aziende. Può rispondere rapidamente a domande frequenti, gestire richieste di supporto e persino creare contenuti standard di alta qualità.
Al momento, l’elemento umano è ancora insostituibile
D’altra parte, l’elemento umano nel social media management è al momento non ancora eliminabile. La creatività, l’empatia e la comprensione del contesto reale in cui agiscono gli attori del mercato sono aspetti fondamentali nella creazione di contenuti davvero coinvolgenti e nella gestione delle relazioni con il pubblico. Le sfumature emotive, le interazioni autentiche e la capacità di adattarsi a situazioni complesse sono ancora tratti distintivi delle persone e quindi, da questo punto di vista, insostituibili.
Inoltre, l’implementazione di ChatGPT nel social media management potrebbe richiedere un periodo di adattamento. La tecnologia ha infatti ancora bisogno di essere guidata, istruita e monitorata attentamente, per verificare che rispetti coerentemente gli standard di comunicazione di un brand o di un’azienda. L’IA può infatti ancora fare errori o interpretare in modo impreciso le intenzioni di chi la attiva, rendendo essenziale un controllo umano costante.
Nuove prospettive per una nuova sinergia tra IA ed elemento umano
Per tutte queste ragioni, se è vero che la disponibilità di tecnologie come ChatGPT sta cambiando, e in parte ha già cambiato, il panorama dei social media, è improbabile che i social media manager umani vengano completamente sostituiti a breve termine.
Piuttosto, l’IA potrebbe essere una preziosa alleata, sbrigando compiti puramente meccanici, come rispondere a richieste ripetitive, e in questo modo consentendo ai social media manager “in carne e ossa” di concentrarsi su attività più strategiche e creative. Da questo punto di vista, ChatGPT potrebbe addirittura valorizzare il contributo delle risorse umane.
Più che parlare di sostituzione, quindi, possiamo intravedere concrete possibilità di proficua collaborazione e nuove sinergie, in grado di potenziare le strategie di social media marketing e arricchire, di conseguenza, anche l’esperienza dei consumatori.
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