La rivoluzione digitale, che procede in arrestabile e cresce esponenzialmente da quasi due decenni, è uno dei fattori più significativi che influenzano l’evoluzione del marketing territoriale. Questo tipo di promozione, infatti, più di altre tende a trarre grande giovamento dalle nuove tecnologie, man mano che queste emergono. Ogni nuova piattaforma digitale contribuisce a cambiare il modo in cui il pubblico percepisce i fenomeni e le identità e il marketing territoriale si basa proprio su questo: sulla percezione dell’identità di un territorio.
Smart City: la tecnologia cambia l’identità dei luoghi
A questa tendenza si può ricondurre il fenomeno, in rapidissima espansione, delle “smart city”, che integrano nella loro vita collettiva una serie di tecnologie, spesso collegate all’IoT, per rafforzare il senso di comunità e la connessione fra le diverse realtà che convivono sul territorio. Naturalmente “smart city” è una “buzz-word” (come “buzz-word”, d’altra parte) che può voler dire tutto e niente: quando se ne parla, specialmente all’interno di progetti e proposte di avanzamento tecnologico delle comunità, bisogna stare attenti a non perdere di vista il significato che il termine dovrebbe avere. Questo vuol dire che bisogna sviluppare prima di tutto delle strategie e avere degli obiettivi, per poi mettere le tecnologie al servizio di ciò che si vuole raggiungere. In sostanza, come per qualsiasi altro “prodotto”, quando si promuove un territorio bisogna conoscerne la caratteristiche, i “selling points”, le debolezze e stabilire perché lo si vuole mettere al centro di un progetto comunicativo, a chi è diretta la comunicazione e come metterla in atto efficacemente.
Le tecnologie al servizio del marketing territoriale
Quando il marketing territoriale è mirato a incrementare il turismo, per esempio, è fondamentale partire da un’analisi accurata dei big data di settore, per conoscere lo stato del mercato e posizionare adeguatamente il territorio in questione presso un certo target. Le tecnologie che ci vengono incontro in questo caso sono molteplici: dall’intelligenza artificiale al marketing geolocalizzato, dalle campagne via sms a quello esperienziale, basato sugli eventi. Che cosa vuol dire, quindi, applicare la rivoluzione digitale al territorial marketing? Prima di tutto individuare un piano di risorse tecnologiche disponibili, fra le quali scegliere solo quelle che davvero possono contribuire a raggiungere gli obiettivi.
I chatbot che “parlano” a nome delle città
Un esempio semplice di come sia possibile impiegare le risorse digitali per migliorare l’esperienza turistica, senza necessariamente investire in supporti fisici e IoT, lo troviamo nell’uso sempre più diffuso dei chatbots per la comunicazione sui social media di città e luoghi di villeggiatura, soprattutto negli USA. Lo scopo è fornire assistenza a cittadini e turisti, automatizzando le prime fasi del contatto, così da poter smistare i messaggi direttamente ai dipartimenti che possono gestirli. Questo aiuta a modificare in senso positivo la percezione della comunità e dell’istituzione, presentando il territorio come un’entità viva, che viene incontro alle esigenze degli individui, che assiste in caso di necessità, che fornisce informazioni utili, che facilita la risoluzione dei problemi e che valorizza le sue varie componenti.
Marketing e assistenza: due concetti sempre più vicini
Questo è un territorio al cui interno si mescola l’idea di marketing con quella di servizio, dando alla promozione un valore sociale, oltre che facendone un volano per lo sviluppo dell’economia locale, un supporto per l’imprenditoria e, naturalmente, un incentivo per il turismo locale e internazionale.