Phygital Marketing! Quanti pixel prendi nel caffè?
Come sarà il nostro futuro digitale? Phygital: una fusione dei termini fisico e digitale. Phygital Marketing il concetto sta fondendo gli aspetti importanti del marketing digitale e fisico per ottimizzare l'esperienza del cliente. - (ndr. Phygital marketing ed eventi virtuali? ne avevamo già
Così il proximity marketing può migliorare l’esperienza del turista
Per ogni generazione, c’è un vezzo del quale va di moda lamentarsi. L’oggetto delle principali lamentele dei nostri tempi potrebbe essere l’abitudine di molti di controllare spessissimo e compulsivamente lo smartphone, anche in situazioni sociali nelle quali ci si aspetterebbe un’interazione umana. Chi ha in antipatia quest’abitudine, a dire il vero, potrebbe non avere del tutto torto: in media controlliamo i nostri piccoli schermi portatili oltre 150 volte al giorno. Se c’è una categoria che non ha nulla da ridire in merito, sono i marketer, che hanno individuato in questa diffusa abitudine un’opportunità preziosa per raggiungere il proprio target con contenuti promozionali mirati. L’arrivo del proximity marketing ha reso questa possibilità ancora più ghiotta, ma ci sono settori che riescono a sfruttarla meglio di altri. I primi utilizzi di questa tecnica sono stati nel settore del retail, che però si scontra con un problema pratico: uno dei pochi momenti in cui non abbiamo il naso incollato allo schermo è proprio quando ci aggiriamo per gli scaffali di un negozio o di un centro commerciale. Chi invece può giovare di questa tecnologia con estrema facilità sono gli operatori del settore turistico, che incrociano i clienti in due momenti della vita nei quali questi ultimi sono particolarmente inclini e tormentare i propri smartphone: il relax e i tempi morti. Un viaggio in treno, una caffè al bar, una visita al museo o la ricerca di un indirizzo sulle mappe o di una recensione prima di scegliere un ristorante. Tutti questi attimi preziosi possono essere sfruttati con una buona strategia di proximity marketing.
Moda e proximity marketing: la strategia perfetta
L’evoluzione del marketing, negli ultimi anni, ha assunto mille forme, ma ha seguito un trend comune: quello della creazione di un rapporto sempre più stretto fra brand e pubblico. La comunicazione non è più broadcasting, ma si muove in entrambe le direzioni, si alimenta di feedback e tendenze grazie ai social e a tutti i canali digitali, si riverbera nella vita reale e trova la sua massima espressione nell’integrazione di questi due mondi. Lo strumento perfetto, in questo senso, è il proximity marketing. E il settore della moda è forse quello che beneficia maggiormente di questa integrazione.
Bancomat e il proximity marketing sono un’accoppiata vincente, ecco perché
Il proximity marketing è uno degli strumenti più popolari del momento – ancora avvolto da una certa patina di novità nonostante se ne parli già da diversi anni. Se ci pensiamo, tuttavia, il concetto che sta alla base di questo tipo di comunicazione commerciale non è affatto nuovo. Anzi, possiamo dire che si tratti di una delle più antiche e semplici idee da che esiste il marketing: “catturare” il cliente con un’offerta, proprio nel momento in cui è predisposto a effettuare un acquisto. Non è nuova neanche l’idea di applicare le basi del proximity marketing alle banche e soprattutto alle estensioni automatizzate dei loro servizi: i bancomat. Da molti anni ormai quella fra bancomat e supermercati o centri commerciali è una delle più fortunate relazioni simbiotiche dai tempi delle anemoni di mare e dei pesci pagliaccio. Il meccanismo è talmente intuitivo che ci si sente quasi offesi a vederlo spiegato: chi si reca presso un centro commerciale o un grande rivenditore, probabilmente ha in mente di fare un acquisto. Se ha la possibilità di ritirare dei contanti, potrà fare anche acquisti che non aveva programmato o spendere più di quanto previsto. Questo si traduce in un aumento del volume d’affari per il rivenditore e in un guadagno sulle commissioni per l’istituto che installa il bancomat. Niente di nuovo, eppure anche questo è, in forma primitiva, proximity marketing.
Proximity marketing e prodotti farmaceutici: comunicare dove serve
Nessuna strategia di marketing, oggi, può prescindere da un uso ampio e diversificato dei dispositivi mobili. Questo vale in tutti i settori, e quello farmaceutico non fa eccezione. Anzi, proprio le particolarità di questo settore rendono particolarmente efficace la promozione che raggiunge gli utenti sui loro dispositivi mobili, che si tratti di smartphone o tablet. I vantaggi sono molteplici e si estendono a tutte le parti in causa, dai brand ai consumatori. D’altra parte la gestione della nostra salute sta beneficiando sempre più delle nuove tecnologie, molte delle quali utilizzano dati relativi alla nostra posizione. Basti pensare ai tracker che vengono usati per la corsa o la camminata, e che molti amano sfoggiare in forma di screenshot condivisi sui propri social, per comunicare ad amici e conoscenti che si è raggiunto un certo traguardo o si è percorsa una certa distanza. Abbinare il proximity marketing all’industria farmaceutica non è che un piccolo passo in più in questa stessa direzione. Vediamo insieme i vantaggi del proximity marketing nell’ambito dei prodotti legati alla salute e alla cura della persona.
Big data e strategie commerciali per le compagnie di assicurazioni
Ci sono molti modi di usare i beacon per il proximity marketing e certamente ne emergeranno di nuovi, con la diffusione sempre più capillare di questo nuovo strumento promozionale. Qualcuno ha avanzato dubbi su quanto i clienti possano sentirsi a proprio agio, dal punto di vista della privacy, alla presenza di apparecchiature che monitorano la loro collocazione fisica. La maggiore garanzia in merito è sempre stato il posizionamento dei beacon nei negozi e negli uffici che lo utilizzano per promuoversi e che non fanno altro che rilevare la presenza del cliente all’interno di un certo perimetro. In questo modo la privacy è salva, poiché i percorsi del cliente non vengono tracciati né prima né dopo. Su tutto un altro piano si muove invece la compagnia di assicurazioni irlandese Autoline Insurance Group, che sfacciatamente chiede ai propri clienti di comunicare all’assicuratore tutti i propri spostamenti.
Attrai più clienti per il tuo food truck, grazie ai proximity beacon
Proximity marketing e cibo: due realtà che si studiano a distanza, con un po’ di diffidenza e occasionali momenti di entusiasmo. Il comparto alimentare sta scoprendo le meraviglie del marketing geolocalizzato e sperimentando con diverse tecniche promozionali, adatte a contesti diversi. C’è però una categoria che può trarre davvero benefici enormi da questa tipologia di marketing: i food truck – anche nelle loro declinazioni più modaiole. Per esempio, se un brand decide di lanciare un tour promozionale stagionale per l’introduzione sul mercato di un nuovo prodotto, abbinare a questa iniziativa l’uso dei beacon può essere la chiave per un successo senza precedenti.
Ecco perché i beacon cambieranno il modo di fare acquisti e di attirare clienti tramite il marketing
La diffusione capillare degli smartphone ha cambiato notevolmente le pratiche di marketing negli ultimi anni, ma il proximity marketing è forse la più rivoluzionaria fra le nuove forme di comunicazione che questa tecnologia ha generato. Se la sua diffusione in Italia è ancora limitata, nel resto dei paesi occidentali – gli USA in testa – l’uso di beacon per il proximity marketing è ormai invalso in moltissime grandi catene di retail e i risultati, fino a questo momento, sono estremamente positivi. A che cosa servono i beacon? I loro scopi sono molteplici. Aumentano il flusso di clienti all’interno del punto vendita e agevolano l’esperienza di acquisto, incrementando le vendite e quindi gli utili. Il loro punto di forza: la personalizzazione dei messaggi.
3 buoni motivi per utilizzare il proximity marketing nella promozione del territorio
Il marketing territoriale può assumere diversi aspetti ed essere interpretato in modi anche diametralmente opposti da diverse comunità. Lo scopo dovrebbe essere sempre, in senso lato, migliorare l’esperienza del visitatore allo scopo di consolidare una certa immagine del territorio. Nella definizione del tipo di immagine che si intende consolidare, ovviamente, si manifestano tutte le possibili variazioni delle campagne di marketing. L’idea di mettere in piedi una rete comunicativa per aggiornare turisti e residenti locali su quello che accade non è nuova. Tutti conosciamo almeno una pubblicazione, per esempio, nella nostra città o nel nostro luogo di vacanza, il cui unico scopo sia informare i lettori su concerti, eventi e ristoranti di un certo territorio. Spesso si tratta di piccoli opuscoli con pagine e pagine di pubblicità, alternate a informazioni su sagre, eventi, mostre e programmazione dei cinema. Ebbene, oggi è possibile, grazie al proximity marketing, offrire ai visitatori le stesse informazioni, ancora più dettagliate e tempestive, senza i costi e gli sprechi continui della carta stampata e garantendo agli esercizi commerciali della zona la massima visibilità. Ecco tre buoni motivi per installare dei proximity beacon sul territorio.
Hai un target turistico? Aumenta le vendite con i beacon
I beacon non sono esattamente una tecnologia nuovissima – Apple li ha introdotti già nel 2013 – eppure il loro utilizzo in Italia sembra non avere ancora raggiunto il suo massimo potenziale. Il loro utilizzo sta senz’altro crescendo, supportato dai dati che ne dimostrano l’efficacia in termini di ROI, ma molti retailer sembrano ancora riluttanti ad adottarli. Per i pochi che non lo sapessero, i beacon sono dispositivi Bluetooth che comunicano con gli smartphone entro un certo raggio, a patto che questi abbiano installato il software necessario. I beacon hanno permesso lo sviluppo di quello che oggi conosciamo come “proximity marketing”. Naturalmente, come tutti gli strumenti, non sono una panacea che risolve di per sé tutti i problemi di un retailer, ma possono aumentare considerevolmente le vendite, a patto di essere usati nel modo giusto e di essere inseriti all’interno di una strategia di marketing coerente e ben strutturata. Oggi esamineremo insieme i vantaggi di questa tecnologia nel settore turistico.
Come usare il proximity marketing per il tuo prossimo trade show
I trade show sono l’apoteosi del marketing B2B: grandi occasioni nelle quali i brand e le aziende si confrontano, stringono accordi, lanciano nuovi prodotti e tecnologie e stabiliscono rapporti commerciali a breve, medio e lungo termine. Chi organizza questo genere di eventi, solitamente, si trova a strutturare complesse campagne di marketing, che coinvolgono ogni aspetto dell’esperienza, dalla progettazione degli stand all’offerta di servizi e vantaggi che possano impressionare favorevolmente i partecipanti. Il proximity marketing dà il meglio di sé nel trade marketing. Viene quasi da pensare che i beacon debbano essere stati inventati apposta o prevalentemente per questi contesti
Attira nuovi clienti per la tua agenzia di assicurazioni, grazie ai beacon
I marketer di tutto il mondo sono d’accordo: i beacon e il proximity marketing costituiscono la novità più interessante del settore da molti anni a questa parte. Uno degli aspetti più interessanti, per un professionista, è forse il fatto che di questa tecnica di marketing non si siano ancora esplorate tutte le possibili applicazioni. Per esempio, viene naturale associare il proximity marketing alla vendita di prodotti e al mondo del retail, a centri commerciali e supermercati, a grandi franchising come quelli di elettronica o abbigliamento e alle catene di fast food. Che cosa manca in questo elenco? I servizi. Fino a questo momento sono relativamente pochi gli esempi di beni immateriali promossi con l’ausilio di beacon. Eppure non è infrequente che una compagnia di assicurazioni abbia una propria app, il che costituisce già un’ottima base per una campagna di proximity marketing. Oggi vedremo alcuni esempi di possibili applicazioni di questa tecnica a servizi e beni immateriali, come per esempio le polizze assicurative. Come è possibile acquisire clienti per questo tipo di brand utilizzando il proximity marketing?
Ecco come fornire informazioni ai turisti con i beacon: arriva il Marketing Territoriale
A chi è rivolto il marketing territoriale? Le risposte variano da campagna a campagna. Si può fare marketing territoriale per i residenti, per rafforzare una certa idea di comunità, oppure per incoraggiare il turismo interno. O ancora lo si può dirigere all’esterno, per attrarre turisti, per stimolare certe categorie a trasferirsi o per attrarre investimenti. Fra tutti i tipi di marketing, quello territoriale è forse quello che risponde meglio alle innovazioni tecnologiche. Qualsiasi strumento arricchisca l’esperienza di un luogo diventerà l’alleato ideale di chi ha bisogno di creare una narrativa che riesca a suscitare emozioni anche a distanza. Il segreto del buon marketing territoriale, in altre parole, è rendere la comunicazione davvero “personale”.
L’esperienza di acquisto perfetta? Si crea con il proximity fashion marketing
La moda è un settore in rapida evoluzione. A cambiare sono tutti gli aspetti dell’industria, dalla categorizzazione dei prodotti fino alla distribuzione. Nell’ambito del retail si registrano alcuni dei cambiamenti più drastici nel mondo della moda. Ogni aspetto dell’esperienza di acquisto è cambiato: da un lato il punto vendita tradizionale deve ora contendersi l’attenzione del pubblico con l’e-commerce, dall’altro, anche lo shopping “instore” presenta un quoziente tecnologico sempre più alto. D’altra parte la tecnologia è ormai così saldamente inserita nella nostra quotidianità che sarebbe impensabile ignorarla in questo contesto. In particolare, i rivenditori di moda hanno adottato entusiasticamente le nuove tecnologie di proximity marketing, come i beacon, che permettono di aumentare le vendite e il traffico all’interno del punto vendita, fornendo servizi al cliente che erano impensabili fino a poco tempo fa. I vantaggi sono facili da intuire: grazie al proximity marketing si ottiene lo stesso livello di personalizzazione del servizio che è possibile sperimentare online. Nello stesso tempo, i brand raccolgono dati importantissimi sulla clientela e le sue abitudini. Naturalmente i risultati migliori si ottengono quando si integra lo shopping con l’uso di app brandizzate che prevedano la creazione di profili.