Catturare e mantenere alta l’attenzione del pubblico durante un evento è una sfida sempre più complessa. I partecipanti non sono infatti più disposti a essere solo spettatori passivi, ma cercano coinvolgimento, stimoli multisensoriali e motivazioni per restare.
Sorprendere, in quest’ottica, non è solo un vezzo creativo, ma una necessità strategica. L’elemento sorpresa e la capacità di continuare a coinvolgere nell’arco dell’intera iniziativa non vanno lasciati al caso, ma progettati e modulati attraverso scelte mirate, capaci di far spiccare il tuo evento e, di conseguenza, anche la tua azienda.
Gamification: gioco sì, ma con il giusto contenuto
Inserire dinamiche ludiche è una scelta che molti definiscono vincente, ma in realtà lo è davvero solo se ha una logica e se esprime una visione coerente con gli obiettivi dell’evento.
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Pianifica un percorso a tappe tra gli stand o nelle aree dell’evento, dove ogni checkpoint sbloccherà piccoli contenuti formativi o esperienziali, anche tramite QR code dinamici o beacon Bluetooth. Oppure organizza un quiz immersivo, in cui ogni risposta giusta attiverà parte di un’installazione collettiva visibile a tutti.
In questo modo, il gioco non sarà solo una distrazione, ma diventerà parte integrante del messaggio del brand.
Installazioni che rispondono all’utente
Le installazioni interattive trasformano lo spazio in un’esperienza altamente coinvolgente. Basta anche una parete in grado di generare proiezioni o suoni diversi, se toccata, per esercitare un impatto su chi si trova a interagire con il dispositivo.
Semplici mattonelle a pressione, in grado di innescare brevi animazioni luminose sotto i piedi, possono ugualmente riuscire a produrre ottimi risultati. Anche soluzioni low-tech e low budget, se ben attuate, riescono a sorprendere e stimolare. L’importante è elaborare l’idea giusta.
Raccontare attraverso lo spazio
Lo storytelling esperienziale è un altro strumento in grado di aumentare moltissimo il coinvolgimento del pubblico e può passare anche da un’attenta “regia dello spazio”.
Immagina ad esempio un evento in cui i partecipanti siano invitati a entrare in una “tenda della memoria”, dove potranno ascoltare storie vere legate al messaggio del brand, oppure a seguire un percorso fatto di ambienti che rappresentano ciascuno un capitolo del racconto aziendale, completato da piccoli oggetti che potranno collezionare lungo il cammino.
In questo modo, l’evento diventerà un viaggio, non soltanto un’iniziativa con un programma predefinito.
Coinvolgere, connettere, costruire
Ogni strategia funziona davvero quando si traduce in relazioni utili. Per questo può essere importante integrare momenti di team building, o di networking, che riprendano il concept creativo.
Un esempio concreto può essere la creazione di un’installazione collettiva in grado di raccontare i valori del gruppo, e a cui ogni partecipante contribuirà con un elemento personalizzato.
Un’altra idea può essere organizzare un “match creativo”, ovvero un sistema di incontri brevi guidati da carte tematiche: ogni partecipante pescherà una carta con una domanda stimolante o una sfida immaginaria, da discutere con chi ha di fronte: “Dse dovessi creare un prodotto green partendo da un oggetto quotidiano, quale sarebbe e perché?”, “Descrivi un prodotto o servizio che oggi non esiste ma che secondo te sarà indispensabile tra 10 anni”, “Immagina che il tuo prossimo progetto venga sviluppato interamente da un’IA: quale parte del processo manterresti umana a tutti i costi?”.
Questo romperà il ghiaccio in modo naturale e favorirà scambi autentici e spontanei, trasformando il networking in un’esperienza coerente con l’anima dell’evento
Queste esperienze inoltre, colpiranno i partecipanti in modo profondo, trasformando un’iniziativa aziendale standard in una piattaforma di connessione reale tra persone, competenze e idee.