L’influencer marketing è uno degli strumenti promozionali più potenti del momento. Gli influencer si muovono all’interno di nicchie di pubblico precise e hanno spesso un seguito molto attento, composto da utenti che danno grande valore alle loro opinione. E, cosa ancora più importante, sono consapevoli che l’influencer promuoverà dei prodotti e non solo accettano di consumare contenuti promozionali, ma addirittura li ricercano: il sogno di ogni marketer! Se stai pensando di investire in influencer marketing per la tua azienda, ma non sai da dove cominciare, tieni presente queste semplici regole.
Influencer marketing: le regole del successo
1. Il successo non dipende dalla fama!
Non è detto che “arruolare” una celebrità come influencer o scegliere una personalità con moltissimi fan sia una garanzia di successo. In questo più che in altri ambiti del marketing, la qualità conta molto più della quantità. Un microinfluencer con poche decine di migliaia di fan davvero entusiasti e molto interessati a un certo tipo di prodotto può portare al brand un ROI più alto rispetto a una celebrità il cui nome non è legato specificamente a quel settore e il cui seguito è vasto, ma distratto. L’obiettivo dell’influencer marketing non è raggiungere un pubblico enorme, ma una community compatta. Lo sanno bene i brand della moda e della cosmetica, che hanno ottenuto risultati migliori rivolgendosi alle community online aggregate attorno a fashion blogger e tutorial, piuttosto che ricercando brand ambassador fra i divi del cinema.
2. Non tutti i social network sono uguali…
… e neanche tutti i Paesi. Quando ti rivolgi al pubblico di un influencer, le differenze di consumo, di lingua e di abitudini delle diverse community sono indispensabili. A differenza degli altri tipi di marketing, infatti, una campagna di influencer marekting non si può semplicemente “tradurre” in un’altra lingua. Occorre considerare ogni campagna a sé, imparando a conoscere il pubblico di riferimento, l’area geografica interessata, gli influencer più popolari in un certo ambito e in un certo Paese e, naturalmente, i social network che gli utenti prediligono. Se, per esempio, negli USA, la maggior parte degli influencer – soprattutto quelli che si occupano di make-up e moda – prosperano quasi esclusivamente su Instagram, in molti paesi europei sono Facebook e Youtube a farla da padroni. Il modo migliore di lanciare una campagna di influencer marketing in un nuovo mercato nazionale è rivolgersi a un’agenzia locale che conosca a fondo il panorama dei social media in quel particolare Paese.
3. Mai perdere di vista la reputazione del brand!
La differenza fondamentale fra l’influencer marketing e tutte le altre tecniche promozionali sta nella quantità di controllo che il brand può avere sul messaggio. Per molti questo può essere un problema. Gli influencer, soprattutto se hanno avuto successo grazie alla loro personalità, difficilmente produrranno contenuti secondo le linee guida dettate da altri. Lavorare con un influencer, quindi, significa affidarsi alla sua capacità di produrre i contenuti che il suo pubblico apprezza. Ed è giusto così: snaturare il messaggio per trasformarlo in uno spot ne diminuirebbe l’efficacia. Bisogna però essere rigorosi nella valutazione degli influencer a cui ci si affida, perché un’associazione sbagliata può compromettere la reputazione del brand. Vale quindi la pena di prendersi del tempo per verificare che l’attività dell’influencer, nel suo complesso, non sia in contrasto con i valori aziendali e che le sue dichiarazioni, prese di posizione, azioni e apparizioni pubbliche non rischino di mettere in cattiva luce il brand, creando situazioni di imbarazzo. Esistono diverse agenzie che si pongono come scrutatori imparziali, svolgendo esattamente questa funzione di controllo: approfittane!