Happy hour marketing Febbraio 17, 2022

Arriva Instagram Subscriptions: come cambia l’influencer marketing?

Il panorama dei social network ai quali siamo abituati, soprattutto quelli di proprietà di Mark Zuckerberg, sta attraversando una fase di cambiamento della quale non si intravede ancora la fine. E se da un lato Meta – le nuova denominazione dell’impero di Facebook – minaccia di bloccare l’accesso alle proprie piattaforme in Europa, perché le leggi sulla privacy ne minacciano i profitti, su Instagram si sperimentano nuove forme di monetizzazione dei contenuti che possano generare utili per mezzo di pagamenti diretti degli utenti, piuttosto che tramite la targettizzazione delle intenzioni. Arriva Instagram Subscriptions. Di cosa si tratta? Vediamolo insieme.

Che cos’è Instagram Subscriptions

Volendo semplificare all’estremo il discorso, si potrebbe attribuire a Meta il desiderio di ovviare al fatto di non poter più vendere con successo i dati degli utenti con il tentativo di farsi pagare dagli utenti stessi. Capovolgendo una celebre massima del marketing: “se il prodotto non sei tu, allora il prodotto si paga”.

Naturalmente non parliamo di nulla di così brutale come l’introduzione di una piattaforma esclusivamente a pagamento – nessun social network, fino a questo momento, si è mai mosso in questa direzione, poiché si tratterebbe di una concessione immediata alla concorrenza dei social gratuiti. Piuttosto, Instagram sembra voler seguire le orme di YouTube, introducendo iscrizioni premium per i profili dei singoli influencer e creatori di contenuti.

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Il programma si chiama “Subscriptions” e non è una novità in casa Meta. Si tratta di un programma già provato su Facebook con il nome di “Fan Subscriptions” e permette ai gestori delle pagine di sottoscrivere un abbonamento a pagamento per avere accesso a contenuti esclusivi. Questo modello è particolarmente interessante per gli influencer che desiderino monetizzare la propria popolarità o per chi produce contenuti di per sé destinati alla vendita, come video educativi o informativi, corsi online, etc. Il programma ha avuto un discreto successo su Facebook, i che ha portato l’azienda a decidere di vararlo anche su Instagram.

se il prodotto non sei tu, allora il prodotto si paga

Come cambiano le cose per i micro-influencer

Questo tipo di monetizzazione apre prospettive interessanti per gli influencer di piccolo e medio cabotaggio. In un mercato che finora ha limitato le entrate degli influencer di Instagra ai contratti pubblicitari, infatti, coloro che contano su una comunità di fan ridotte non possono certo sperare nelle cifre da capogiro dei Ferragnez o delle Kardashian. Se questa piccola comunità è molto fedele e appassionata, tuttavia, la concessione di contenuti esclusivi, dirette di interazione con i fan e anteprime si sono dimostrati ottimi veicoli di monetizzazione. Basta un numero relativamente ridotto di fan appassionati pronti a pagare una piccola cifra mensile per avere accesso diretto al proprio idolo, per rendere economicamente attraente un profilo “Subscriptions” per un mircoinfluencer.

Non si sa ancora quali prezzi potranno essere applicati agli abbonamenti a pagamento, ma si presume che, come avviene per altre piattaforme come YouTube e Twitch, i creatori di contenuti potranno impostare il costo in una cifra compresa fra gli 0,99 centesimi di dollaro e il 99,99 dollari al mese. I contenuti esclusivi potrebbero includere storie riservate solo agli abbonati, badge di riconoscimento e dirette esclusive.

Conclusioni

Come sempre avviene, in una fase iniziale la nuova funzione sarà disponibile solo negli Stati Uniti e al momento è riservata solo a un numero limitato di profili di influencer e creatori di contenuti, numero destinato ad aumentare man mano che Instagram Subscriptions supererà la fase di rodaggio. Fino all’inizio del 2023 non è previsto che Meta trattenga neppure in minima parte i guadagni percepiti dagli influencer che impostano un servizio di abbonamenti a pagamento, ma a partire dal prossimo anno, come avviene ora per Facebook, la piattaforma incasserà il 30% degli utili derivanti dagli abbonamenti.

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