Oggi abbiamo una sfida interessante da proporti: creare un brand in tre ore, partendo da zero. Ti sembra impossibile? Noi siamo pronti a scommettere che non lo è. Prima di iniziare, però, facciamo un passo indietro: perché mai dovresti aver voglia di creare un brand in tre ore? I motivi sono molti. A volte capita, per esempio, di avere una grande idea, un’idea che potrebbe davvero rivoluzionare il mercato – o almeno creare un’impresa di successo – se fosse sviluppata al meglio. Si parte pieni di entusiasmo, ma poi ci si accorge che, fra l’illuminazione geniale e la realizzazione materiale c’è un oceano di dubbi. Spesso si fatica a farsi notare in un mercato indifferente, a farsi apprezzare dal resto dell’industria, a trovare fornitori, attenzione mediatica e soprattutto clienti. Che cosa manca a un’impresa che non riesce a fare tutto questo? La risposta è, quasi sempre: un brand. Ed è per questo che abbiamo deciso di creare questo “viaggio” nel branding.
1. 1001 domande per creare il tuo brand
Sono quelle che dovrai farti su ogni aspetto del progetto. È facile restare incastrati nel proprio punto di vista, ma così facendo non si progredisce. Dovrai invece cercare di acquisire più punti di vista possibile sulla tua idea, chiedere in giro, confrontarti con gli esperti e anche con chi non sa nulla del tuo settore. Tutto questo percorso esplorativo ti servirà per arrivare a una domanda molto speciale: qual è il centro dell’idea? Cosa vuoi fare veramente? Chiudi gli occhi, a questo punto, e cerca di immaginare che aspetto avrà la tua vita, una volta realizzato il progetto. Chi sei? Un imprenditore di successo con molti dipendenti? Un creativo giramondo? Il leader di un gruppo ispirato di innovatori? Un eremita in cima a una montagna? Individua il punto d’arrivo prima di metterti in viaggio, così saprai sempre in che direzione muoverti.
2. Una bussola per il viaggio nella creazione
Quella del viaggio è una bella metafora: teniamola con noi ancora per un po’. Se il progetto è la tua destinazione, ti serve una bussola. E questa bussola sarà il tuo cliente finale. L’unico modo di capire se stai procedendo nella direzione giusta è orientarsi in base alle impressioni del cliente. Se il cliente ha una buona impressione del tuo prodotto, stai procedendo nella direzione giusta. Diversamente, sarà ora di correggere la rotta. Va da sé che, per capire come piacere al cliente finale bisogna conoscerlo e capire come parlargli. Quale tono di voce funziona con quel particolare tipo di cliente? Quali argomenti lo appassionano e quali lo respingono? Quale aspetto della tua idea potrà affascinarlo? Va da sé che questo secondo passaggio non funzionerà, se non hai chiarito l’idea nel primo step. Ricordati che, se hai bisogno di più di una frase per spiegare quello che fai, vuol dire che non l’hai capito benissimo nemmeno tu.
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3. Gli strumenti di cui hai bisogno per creare un brand
Fin qui abbiamo parlato di teoria, ora passiamo alla pratica. Creare un brand non vuol dire solo fare della filosofia. Ora che hai deciso cosa farà il tuo brand, a chi si rivolgerà e che tono di voce userà per comunicare, è ora di sporcarsi le mani e iniziare a creare. Il tuo brand sarà riconosciuto da una serie di elementi principalmente (ma non esclusivamente) visivi. È quindi ora di iniziare a lavorare sull’elemento più importante: il logo. Da questo deriveranno una serie di altri aspetti del branding, come gli utilizzi del tuo logo primario, la palette di colori e la type palette, i font che vorrai utilizzare nella comunicazione (non sceglierne più di tre), gli elementi decorativi e grafici (per esempio i pattern), i template dei tuoi documenti ufficiali (dalla carta intestata ai post social), una newsletter per comunicare con il pubblico, una cartella stampa per parlare con i media. Ognuno di questi elementi dovrà essere costruito secondo regole precise.
4. Come si crea un buon logo?
La risposta, prima di tutto, è “assumendo un bravo designer”, ma questo non vuol dire che tu non debba impegnarti in prima persona. Il logo dovrà riflettere la tua identità, essere facile da ricordare, risaltare rispetto ai competitors ed essere attraente per la fetta di mercato che ti interessa. Per questo, prima ancora di parlare con il tuo grafico di fiducia, dovresti analizzare a fondo la concorrenza, capire cosa hanno in comune i diversi luoghi e cosa distingue quelli dei brand di maggior successo e farti una serie di idee sulle caratteristiche che il prodotto finito dovrà avere. Fai in modo da buttare sul tavolo quante più opzioni possibile, senza aver paura di sperimentare anche quelle più sciocche o bizzarre. Non si sa mai da dove può arrivare l’ispirazione!
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5. Il pay off del tuo brand
“Perché io valgo”, “Just do it”, “Dove c’è Barilla c’è casa”… Tutti questi sono pay off e hanno caratterizzato la nostra esperienza di alcuni dei brand più popolari dei nostri tempi. Il pay off è una parte fondante dell’identità di un marchio. Va scelto con cura, pensato per descrivere esattamente e nel dettaglio l’aspetto fondamentale dell’intero progetto. In poche parole, il pay off deve essere la risposta alla domanda: se potessi descrivere il tuo brand in una sola frase, quale sarebbe?
6. I tuoi “strumenti di lavoro”
Di che colore è la Coca Cola? E la pasta Barilla? E il Mulino Bianco? Se sai rispondere esattamente a tutte queste domande, hai già capito cos’è una color palette. E, se ci pensi bene, sai anche cos’è una type palette. Se la prima è ovvia, la seconda è un po’ più oscura per i non iniziati: ti basterà sapere che, esattamente come la comunicazione del tuo marchio si dovrà articolare intorno a un numero limitato di colori, lo stesso vale per i font in cui dovranno essere scritti i tuoi messaggi promozionali. Questa combinazione di forme e colori ha lo scopo di comunicare a livello psicologico, non verbale, subliminale. Colori e font trasmettono emozioni. Il tuo brand deve trasmettere calma e serenità o un eccitante senso di avventura? La magia del proibito o le gioie della vita familiare? Il tuo punto forte sono le tecnologie più all’avanguardia o la cara vecchia sapienza artigianale di una volta? Ognuno di questi concetti porta con sé colori più caldi o più freddi, più naturali o più artificiali, forme spigolose o morbide, nomi che occupano spazio o che si sistemano con discrezione da un lato. Per utilizzare bene questi strumenti, ricorda, è fondamentale conoscere a fondo la psicologia del tuo target e affidarti alla consulenza di esperti.
Conclusioni
Se hai seguito questi sei step, hai posto le basi per creare il tuo brand in meno di tre ore. Naturalmente il viaggio è appena iniziato: è ancora tutto da decidere e l’avventura, a questo punto, è tutta da vivere!
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