Da quando TikTok è passato da social quasi “sperimentale” popolato solo di giovanissimi a fenomeno di costume globale, i brand hanno tentato, spesso senza successo, di farsi strada su questa piattaforma. Di fare pubblicità su Tik Tok.
Adesso, finalmente, il social cinese sembra intenzionato a prendere in considerazione le necessità delle aziende – come era prevedibile, visto che al momento non esistono modelli di monetizzazione diversi per una piattaforma gratuita. Arriva, dopo un’esplosione di popolarità, TikTok For Business. Che cosa possiamo aspettarci?
Si può finalmente parlare di pubblicità su TikTok
O meglio, se ne poteva parlare anche prima e molti brand hanno cercato di costruirsi un’identità sul social più amato dai giovanissimi, ma le strategie adottate fino a questo momento sono state piuttosto empiriche o, al limite, focalizzate sulla collaborazione con influencer. Adesso TikTok ha i propri prodotti pubblicitari, con prezzi e identità definiti e la precisa intenzione di staccarsi dall’advertising tradizionale. Perfino nel payoff della campagna di lancio “Don’t Make Ads, Make TikToks”, si specifica infatti che quelli che si offrono non sono ads come quelli che si possono realizzare su Facebook o su Youtube, ma formati completamente nuovi – almeno nelle intenzioni del marketing team.
Come fare pubblicità su TikTok?
La principale novità consiste nel fatto che da un po’ la piattaforma ha creato dei formati pensati appositamente a scopi pubblicitari, come i video che compaiono direttamente nel feed, gli hashtag challenge e i brand takeover. Interessante però anche considerare che, a differenza di molte altre piattaforme, TikTok ha preso in mano direttamente la gestione dei propri influencer, integrando questo tipo di marketing all’interno dei pacchetti personalizzati per i brand che sceglieranno di fare investimenti pubblicitari su questo social. Il vero potere di TikTok, dopo tutto, sta nella vitalità e continua crescita della sua community, con la quale gli advertiser vogliono evidentemente entrare in contatto, e che risponde solo ai contenuti che sanno rifletterne in modo adeguato il mood, i toni e le preferenze. Mai come oggi, trasportare integralmente su una nuova piattaforma il video creato per una vecchia è una pessima idea destinata a non funzionare. Per questo – e perché la maggior parte degli advertiser faticano a capire i linguaggi di TikTok – la piattaforma si impegna anche a fornire una guida alla narrazione e alle tecniche comunicative che funzionano meglio con gli utenti.
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Quali brand possono beneficiare dell’advertising su TikTok?
Chi lavora nel marketing lo sa: periodicamente ci si troverà davanti il cliente che vuole a tutti i costi il “giocattolo” più nuovo e chiede di scegliere per la campagna lo strumento più alla moda, senza avere un’idea chiara del perché. Da quando TikTok è esploso, molti marketer si sono trovati a dover spiegare ai clienti che no, investire in una campagna su TikTok per il loro servizio B2B, per la loro azienda di forniture edili o per il nuovo programma di pensioni integrative non era una buona idea. Il target di questa app, con pochissime eccezioni, è molto specifico e si compone in larghissima parte di utenti di età inferiore ai 25 anni – in molti casi anche ai 18. Un brand con un target diverso non ha alcun interesse a rivolgersi a questa piattaforma, per ora. E anche all’interno del target di riferimento, solo i brand la cui comunicazione possa con successo adattarsi allo stile rapidissimo, ironico e spesso demenziale dei TikToker possono sperare in un reale successo e in risultati apprezzabili.