Happy hour marketing Marzo 31, 2022

Trend del food marketing per il 2022

Da due anni a questa parte la società post-pandemica si è riorganizzata attorno a nuovi equilibri, che sono nati dalla crisi e hanno ridefinito al tempo stesso nuove opportunità. Ad essere cambiata, però, è anche la vita delle persone in quelli che sono gli aspetti più quotidiani dell’esistenza. In primis il rapporto con il cibo. Diamo un’occhiata insieme ai nuovissimi trend del food marketing per il 2022 e analizziamo gli effetti che avranno sull’industria alimentare. Qualche previsione per l’anno in corso.

Trend del food marketing per il 2022: comfort food, ma anche sana cucina casalinga

Comfort food. In questi due anni abbiamo imparato a concederci, più che in passato, quei piccoli piaceri alimentari detti “di conforto”, che sono i migliori amici della serotonina. Gli snack, tra tutti, si sono imposti come l’opzione preferita, sia per attraversare una faticosa giornata di lavoro, sia per rilassarsi la sera davanti a un buon film. I lockdown, le restrizioni, le incertezze che tutti abbiamo vissuto a partire dal 2020, e che ci hanno privato di molte gratificazioni legate alla vita sociale, ci hanno spesso spinto a gustare cioccolata o dolcetti per compensare le privazioni e sfogare lo stress. Questo ha fatto proliferare soprattutto i servizi di delivery non solo legati ai ristoranti, ma anche pensati per i piccoli acquisti, ovvero per soddisfare piccole voglie estemporanee e concedersi qualche momento di piacere.

La moltiplicazione delle attività indoor, inoltre, ha reso il comfort food un’alternativa costante ai pasti regolari. La novità è che la tendenza potrebbe continuare anche per tutto il 2022, visto che la situazione globale è ancora incerta e potremmo avere ancora bisogno di autoindulgenza alimentare.

Anche i pasti “regolari”, però, sono cambiati, e questa è la seconda tendenza che probabilmente è destinata a restare. Nei lunghi mesi passati in casa, infatti, molte persone hanno imparato a cucinare o riscoperto la voglia di farlo meglio. E spesso hanno continuato a coltivare la passione per la cucina casalinga anche dopo il rientro in ufficio dallo smart working. Quella di consumare pasti completi e salutari, magari dando anche sfogo alla creatività, è quindi un’abitudine nata dalla necessità e a cui le persone non vogliono più rinunciare. Di conseguenza, anche l’industria alimentare si sta allineando e alcuni marchi stanno già fornendo ai clienti kit di cibo fresco, per realizzare piatti sani e gustosi ovunque ci sia una cucina, un po’ di tempo libero e voglia di mangiare qualcosa di più di un panino al volo.

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Salute e sostenibilità: obiettivi imprescindibili

La preoccupazione per la salute collettiva degli ultimi due anni, inoltre, ha spinto moltissimi consumatori a chiedere cibo e bevande di migliore qualità e a selezionare prodotti più sani, oltre che “semplicemente buoni”. Le persone vogliono sapere, più di ieri, cosa mangiano e bevono. I rivenditori dovranno dunque prepararsi, nel preparare le strategie di food marketing per il 2022 e oltre, a fornire ai consumatori più informazioni anche da questo punto di vista.

A questo discorso si collega il moltiplicarsi di esperimenti di tipo vegano o alcohol-free, come dimostrato in tutto il mondo dal successo di iniziative come Veganuary e Dry January.

In relazione proprio al consumo di alcol, non è escluso che molte persone che hanno aderito al Dry January del 2022 possano continuare in questa direzione e provare a ridurre drasticamente, o addirittura a eliminare, il consumo di alcol. La dimostrazione di questa tendenza è il lancio costante di versioni analcoliche o scarsamente alcoliche di drink popolari, birra in primis. Molti grandi marchi lo fanno già da tempo, mentre recentemente la multinazionale degli alcolici Diageo ha aggiunto alla lista la ormai celebre Guinness 0.0.

Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda la sostenibilità, un argomento ormai ineludibile. In un momento storico in cui la protezione del clima e la tutela del pianeta si stanno imponendo come prioritarie e non più ignorabili, l’industria alimentare non può non adeguarsi e di fatto lo sta già facendo.

La tendenza consiste nell’offrire packaging più sostenibili, confezioni più piccole e contenenti una minore percentuale di plastica e soprattutto nel tenere conto che l’obiettivo della sostenibilità riguarda ogni singolo segmento produttivo, dalla qualità del prodotto alimentare a tutto ciò che lo accompagna.

Essere ingenui da questo punto di vista può voler dire compromettere il risultato finale, di fronte a un mercato sempre più consapevole ed eco-orientato.

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